Le Blue Zone: I Segreti per una Vita Centenaria

La svolta è giunta a Roma nel novembre 2018, durante il 63° Congresso Nazionale della SIGG – Società Italiana di Gerontologia e Geriatria: l’età dell’anzianità è stata spostata a 75 anni! Una notizia sorprendente per coloro che non si identificano con l’immagine stereotipata dell’anziano sulla sedia a dondolo, ma piuttosto con un’energia vitale inarrestabile.

Secondo le definizioni precedenti al Congresso, l’età anziana iniziava a 65 anni. Tuttavia, gli studi più recenti hanno dimostrato che i 65enni di oggi, soprattutto nei paesi economicamente sviluppati, hanno la stessa forma fisica e cognitiva dei 40enni di tre decenni fa. In Italia, uno dei paesi più longevi al mondo, l’aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto al 1900.

Le migliori condizioni di vita e salute hanno consentito di spostare in avanti l’asticella dell’età, e ora possiamo ufficialmente dire che si diventa anziani a 75 anni. Si definiscono “giovani anziani” le persone tra i 64 e i 74 anni, “anziani” coloro tra i 75 e gli 84 anni, “grandi vecchi” gli ultracentenari tra gli 85 e i 99 anni, e “centenari” coloro che superano i 100 anni.

Oggi vogliamo esaminare proprio quest’ultima categoria, coloro che, nonostante gli inevitabili acciacchi dell’età, hanno raggiunto e superato il traguardo dei 100 anni con disinvoltura e determinazione. Li abbiamo cercati nelle cosiddette “Blue Zone”, luoghi dove l’aspettativa e la qualità della vita raggiungono livelli eccezionali.

Cos’è una Blue Zone?

Il termine “Blue Zone” è stato coniato per identificare specifiche aree del pianeta dove le persone vivono più a lungo e in migliore salute, con una concentrazione significativa di centenari. Questo concetto è stato introdotto nel 2004 da Dan Buettner, in collaborazione con il National Geographic, e successivamente elaborato da demografi come il dottor Poulain e il dottor Pes.

Ciò che rende speciali queste zone sono gli stili di vita salutari adottati dalle persone che vi abitano. Esaminiamo insieme le cinque regole comuni che caratterizzano queste popolazioni:

  • Attività fisica: Camminare è essenziale. Le persone nelle Blue Zone evitano l’uso eccessivo di auto e mezzi di trasporto, preferendo muoversi a piedi il più possibile.
  • Vita comunitaria: La condivisione di tempo e spazi con familiari e amici è fondamentale. Le relazioni sociali forti contribuiscono al benessere e alla longevità.
  • Scopo di vita: Anche in età avanzata, è importante avere obiettivi e progetti che diano significato alla vita quotidiana.
  • Alimentazione sana: Mangiare cibi freschi, locali e nutrienti è una pratica comune nelle Blue Zone. Si privilegiano ingredienti semplici e di stagione.
  • Fede e spiritualità: La pratica religiosa o spirituale contribuisce a ridurre lo stress e a promuovere un senso di armonia e connessione con gli altri e l’ambiente circostante.

Le Blue Zone nel Mondo

Esploriamo ora alcune delle Blue Zone più famose:

  • Isola di Ikaria, Grecia: Celebre per i suoi paesaggi mozzafiato e per la vita serena dei suoi abitanti.
  • Nicoya, Costa Rica: Una penisola caratterizzata da una visione ottimistica della vita e da forti legami comunitari.
  • Okinawa, Giappone: Le isole di Okinawa, note come la “terra degli immortali”, vantano una dieta sana e uno stile di vita attivo.
  • Loma Linda, California: Una comunità con una longevità eccezionale, dove lo stile di vita sano è influenzato dalla religione.
  • Ogliastra, Sardegna, Italia: Con le sue bellezze naturali e uno stile di vita semplice, l’Ogliastra ospita una delle più alte concentrazioni di centenari in Italia.

Le Blue Zone ci dimostrano che la longevità non dipende solo dalla genetica, ma anche dal modo in cui viviamo la nostra vita quotidiana. Forse è giunto il momento di riconsiderare il concetto di “anzianità” e di abbracciare uno stile di vita che ci porti verso una vecchiaia attiva e soddisfacente.

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